Cotugno-Carducci-Giovanni XXIII

Cotugno-Carducci-Giovanni XXIII

Scuola Secondaria Statale di I grado - Ruvo di Puglia BA

Documento sindacale

Assemblea sindacale 3 novembre 2014

I LAVORATORI DELLA SCUOLA

riunitisi in assemblea sindacale il giorno 3 novembre 2014 presso la S.S.S. COTUGNO-CARDUCCI-GIOVANNI XXIII di Ruvo di Puglia, dopo ampio dibattito e confronto approvano la seguente mozione:

ESPRIMONO

grande preoccupazione, indignazione e profondo dissenso nei confronti delle scelte politiche del MIUR e, più in generale del Governo, che rischiano di dare il colpo di grazia alla scuola statale Italiana, già colpita dai numerosi ed irragionevoli tagli e interventi penalizzanti negli ultimi anni, ad iniziare dall’innalzamento del rapporto alunni-insegnanti con la creazione delle famigerate classi-pollaio, l’accorpamento degli Istituti con l’unica logica del risparmio sulla pelle dei lavoratori, la riduzione dei posti di Dirigente Scolastico e DSGA, dell’organico ATA e Docente e numerosi altri interventi a danno dell’utenza e detrimento della qualità del servizio scolastico statale.

DENUNCIANO:

  • Le continue riduzioni dei finanziamenti ed investimenti che ormai da troppi anni sono attuati a scapito della scuola pubblica statale sia in termini di risorse umane (docenti, ATA, in Italia ed all’estero), sia di risorse finanziarie, sia di risorse strutturali;
  • L’indiscriminato aumento dell’età per il pensionamento del personale scolastico, in particolare del personale docente per il quale l’imposizione di elevatissimi limiti di età per il collocamento in quiescenza comporta, in certe situazioni, rischi per la qualità e la sicurezza del servizio, (si pensi, ad esempio, ai docenti di scuola dell’infanzia, ….) senza considerare la specificità del lavoro della categoria, con la conseguenza che non si sono liberati nuovi posti di lavoro e che, in brevissimo tempo, la scuola italiana potrà vantare il poco invidiabile record di avere i lavoratori più anziani d’Europa.
  • Il blocco dei contratti ormai da troppi anni, così come gli scatti di anzianità. Con la conseguenza di  una   notevole perdita del potere d’acquisto dei salari che, oltre ad un impoverimento generale, ci sta portando a livello dei più bassi stipendi dei lavoratori della scuola d’Europa;
  • Le imposizioni a “colpi di leggi” su temi di natura contrattuale, con la pretesa di revisionare e stravolgere unilateralmente ed illegittimamente lo stato giuridico del personale scolastico (blocco della carriera, innalzamento dell’orario settimanale di lavoro, modifica del tempo scuola,…) senza alcun momento di confronto e/o di concertazione in spirito democratico, scavalcando, di fatto, i rappresentanti dei lavoratori;

 

PERTANTO LA SCUOLA REALE CHIEDE AL GOVERNO, AL MINISTRO,

E A TUTTE LE FORZE POLITICHE DI MAGGIORANZA E MINORANZA

  •  di evitare/impedire ogni e qualsiasi intervento legislativo, che non sia stato concordato attraverso un confronto aperto e democratico con le parti sociali, su tematiche oggetto esclusivo del CCNL;
  • di sbloccare il contratto di lavoro bloccato da troppi anni, restituendo ai lavoratori della scuola italiana la dignità di una retribuzione adeguata agli standard europei;
  • di consentire anche ai pubblici dipendenti il recupero del potere d’acquisto delle retribuzioni;
  • di dare avvio alla soluzione di tutte le problematiche specifiche che affliggono la scuola e il suo personale, dalla sicurezza delle scuole, agli organici del personale, dalle assunzioni dei precari, alla revisione dei parametri nel rapporto alunni/classe;
  • di considerare istruzione e formazione come soggetti su cui investire per lo sviluppo del futuro del nostro Paese e non settori su cui operare interventi di taglio per recuperare risorse;

INVITANO

tutto il personale scolastico a una mobilitazione a tempo indeterminato, da realizzarsi attraverso ogni forma di protesta che sia deliberata dall’assemblea dei lavoratori, fintanto che non sussistano impegni seri e concreti sull’accoglimento delle richieste avanzate a tutela del servizio scolastico statale e del rispetto delle norme sancite dal CCNL;

CHIEDONO

a studenti, famiglie e opinione pubblica in generale la massima attenzione per non cadere nel tranello di chi vuol accreditare un’immagine distorta, falsa e fuorviante del lavoro e del valore della scuola statale italiana.

Letto, approvato e sottoscritto.

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